Anassagora di Clazomene, una figura precursora nel campo scientifico, fu accusato di empietà ad Atene per la sua osservazione diretta del Sole e le sue idee rivoluzionarie. Sostenne che il Sole, una massa infuocata, fosse più lontano ma più grande della Terra, orbitando attorno ad essa, mentre la Luna era più piccola e più vicina al Sole.

La sua teoria dei semi affermava che particelle infinitesimamente divisibili, combinate tra loro, costituivano tutte le cose visibili, differenziandosi per la qualità di ogni sostanza. Inizialmente, tutto era uno, ma attraverso un processo di separazione e differenziazione, si formarono organismi con caratteristiche specifiche ma con una base comune di elementi infiniti e indivisibili.

Anassagora attribuì l'origine dell'universo a una mescolanza caotica di elementi, guidata dal "nous" o intelligenza. Questa intelligenza ordinava, controllava e spiegava la realtà naturale, emanando un'energia illimitata per dare forma al caos originale attraverso un movimento vorticoso.
Questo pensatore evidenziò una stretta connessione tra esperienza sensibile e intelligenza, delineando un processo che coinvolgeva esperienza, memoria, intelligenza e tecnica. Tale approccio influenzò significativamente l'Atene di Pericle, contribuendo allo sviluppo della tradizione scientifica occidentale basata sulla razionalità tecno-scientifica.
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