Feuerbach
1. Centralità dell’uomo
Feuerbach riporta la filosofia all’essere umano concreto: corpo, sensi, emozioni, bisogni.
Propone un umanesimo materiale, che abbandona le astrazioni teologiche per concentrarsi sull’uomo reale.
2. Come nasce la religione
La religione è, per Feuerbach, una proiezione dell’essenza umana:
l’uomo, percependo i propri limiti, immagina un essere perfetto dotato delle qualità che egli vorrebbe possedere.
Dio è quindi un’immagine idealizzata dell’uomo, non un ente trascendente.
3. Alienazione religiosa
Quando l’uomo attribuisce a Dio le proprie qualità migliori, le separa da sé e diventa povero interiormente.
Dio diventa ciò che l’uomo vorrebbe essere, e l’uomo diventa ciò che resta dopo la proiezione.
Uscire dall’alienazione significa riconoscere che ciò che attribuiamo al divino appartiene in realtà all’umanità.
4. Dalla teologia all’antropologia
Feuerbach propone di rovesciare la teologia in antropologia:
parlare di Dio significa parlare dell’uomo, ma in forma inconsapevole.
La filosofia deve quindi studiare l’essere umano reale, non entità trascendenti.
5. L’umanesimo materiale
L’essenza dell’uomo è la sensibilità e, soprattutto, l’amore, inteso come relazione concreta con gli altri esseri umani.
Solo nella comunità l’uomo supera l’egoismo e ritrova la propria autenticità.
6. Il compito della filosofia
La filosofia deve liberare l’uomo dalle illusioni religiose, mostrando che ciò che egli proietta in Dio è parte della sua stessa natura.
Dio non va cercato nel cielo, ma nella vita umana concreta.
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